Felice Massaro

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Si dirà che quest’azione non rientra solo nella ragione politica, ma riguarda anche la militare, in quanto fu compiuta con la forza delle armi; ma appunto quest’uso della forza avvenne per deliberazione civile e senza intervento dell’esercito.

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Secondo il mio parere, Marco Scauro, al tempo della mia fanciullezza, non era inferiore a Gaio Mario, e così Quinto Catulo, al tempo della mia attività politica, non era da meno di Gneo Pompeo: poco valgono gli eserciti in campo, se non c’è il buon consiglio in patria. 

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Lo stesso può dirsi di Pausania e di Lisandro, le cui imprese, pur avendo ampliato, come si crede, l’impero agli Spartani, tuttavia non si possono neppure lontanamente paragonare con le leggi e gli ordinamenti di Licurgo;  anzi, proprio in virtù di questi, essi ebbero eserciti più disciplinati e più agguerriti.

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È questo consesso che custodisce le leggi d’Atene; è questo che preserva le istituzioni degli avi.  E mentre Temistocle non potrebbe vantarsi d’aver giovato in nulla all’Areopago, Solone avrebbe invece ogni ragion di dire che egli giovò a Temistocle, in quanto la guerra fu condotta per consiglio di quel senato che Solone aveva istituito. 

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Si lodi pure a buon diritto Temistocle; sia pure il suo nome più illustre di quello di Solone, e si chiami Salamina a testimonianza d’una famosissima vittoria, per anteporla al provvedimento col quale Solone per la prima volta istituì l’Areopago; ma questo provvedimento è da giudicarsi non meno luminoso di quella vittoria: questa non giovò che una sola volta, quello invece...

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È ben vero che molti, in ogni tempo, cercarono occasioni di guerra per solo desiderio di gloria, e ciò per lo più accade in persone di grande animo e di grande ingegno, tanto più se hanno attitudine all’arte militare e istintivo desiderio di guerreggiare; ma, se vogliamo giudicare secondo verità, la storia ci offre molti esempi di azioni civili ancor più...

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E anche in questa considerazione, si guardi da due pericoli: dal disperare senza ragione per fiacchezza d’animo e dall’aver troppa fiducia in se stesso per smaniosa ambizione.  Del resto, in ogni sorta d’impresa, prima di mettersi all’opera, occorre una diligente preparazione.