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trit_DeOfficiis_I_297_64
Difatti, in ogni virtù c’è qualche cosa che ha il carattere del decoro; ma questo decoro può separarsi dalla virtù più in teoria che in pratica. Come la grazia e la bellezza del corpo non si possono separare dalla buona salute, così questo decoro, di cui parliamo, è bensì intimamente congiunto con la virtù, eppure se ne distingue per via...
trit_DeOfficiis_I_299_62
Del primo si suol dare pressapoco questa definizione: « è decoro ciò che è conforme all’eccellenza dell’uomo, in quanto la sua natura differisce da quella degli altri esseri viventi »; la parte speciale, invece, è definita così: «decoro è ciò che è conforme alla particolare natura di ciascuno, così che in esso appaiono moderazione e temperanza con un certo aspetto...
trit_DeOfficiis_I_300_55
Che tale sia la vera nozione del decoro (conveniente), noi possiamo argomentarlo da quel decoro al quale tendono i poeti. Di questo speciale decoro si suole parlare diffusamente altrove; qui io noterò soltanto che esso è rispettato dai poeti quando appunto i singoli personaggi agiscono e parlano in modo conforme al loro proprio carattere.
trit_DeOfficiis_I_294_72
Il sapiente uso della ragione e della parola, il meditare ogni azione, e in ogni cosa cercare e osservare la verità, e ad essa attenersi, è decoroso, mentre al contrario l’ingannarsi e l’errare, il cadere in fallo e il lasciarsi raggirare è altrettanto indecoroso quanto l’uscir di strada e uscire di senno; e così ogni azione giusta è decorosa, e ogni...
trit_DeOfficiis_I_291_127
Rimane da trattare della quarta ed ultima parte dell’onestà, cioè di quella parte che comprende in sé, anzitutto il ritegno, e poi – come ornamento della vita – la temperanza e la moderazione, vale a dire il pieno acquietamento delle passioni e la giusta misura in ogni cosa. Questa parte dell’onesto contiene quella virtù che i Greci chiamano pre/pon e che noi...