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Infatti, è indizio di gran leggerezza il sopportare senza regola e senza misura cosi la prospera come l’avversa fortuna; mentre  è cosa bellissima il mostrarsi eguali a se stessi in ogni momento della vita, e il mantenere sempre lo stesso volto e la stessa fronte, come si racconta di Socrate e di Gaio Lelio.

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Io leggo nella storia che Filippo, re dei Macedoni, fu bensi superato da suo figlio nella gloria delle imprese militari, ma lo superò di gran lunga nell’affabilità e nella dignità umana; e così, mentre il padre fu grande sempre, il figlio fu spesso brutale; cosí che hanno evidentemente ragione coloro i quali ci consigliano di comportarci tanto più umilmente quanto...

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E in tale stato felice, guardiamo di non prestar l’orecchio agli adulatori e di non lasciarci lusingare da essi: in ciò è facile cadere in inganno, perché noi ci crediamo così brave persone da meritare ogni più alta lode.

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Soprattutto è da evitare la collera nell’atto stesso del punire: chi si accinge al castigo in preda alla collera, non terrà mai quella giusta via di mezzo, che corre fra il troppo e il poco, via che piace tanto ai Peripatetici, e piace a ragione, solo che poi non dovrebbero lodare l’ira, dicendo che essa è un utile dono della...

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È di gran lunga miserabile soprattutto l’ambizione e la caccia agli onori.  Bellissime cose scrive a questo proposito lo stesso Platone: «Coloro che si contendono il governo dello Stato somigliano a dei marinai che si contrastino il timone della nave».

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E ancora, ci ammonisce di tener per avversari coloro che ci vengono incontro con l’arme in pugno, non già coloro che vorrebbero governar lo Stato secondo le proprie vedute. Un dissenso di tale specie, senza intrinseca amarezza, ci fu, per esempio, tra Publio Africano e Quinto Metello.