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La seconda cautela da usarsi è, come s’è detto, che la generosità non superi le nostre forze.  Coloro che vogliono essere più generosi di quel che le loro sostanze consentono, peccano, in primo luogo, d’ingiustizia verso i loro più stretti congiunti, trasferendo ad estranei quelle ricchezze che sarebbe più giusto donare o lasciare ad essi.

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Alter locus erat cautionis, ne benignitas maior esset quam facultates, quod qui benigniores volunt esse, quam res patitur, primum in eo peccant, quod iniuriosi sunt in proximos; quas enim copias his et suppeditari aequius est et relinqui eas transferunt ad alienos.